Pubblichiamo alcune notizie confortanti e novità importanti che concedono un po' di tregua a chi si trova in difficoltà e non riesce ad onorare in modo immediato e totale il proprio debito verso Equitalia.
Ebbene, a partire dal 1 gennaio 2015, Equitalia invia le cartelle esattoriali di pagamento con allegato un piano di rateizzazione e spetta al singolo decidere se pagare in un unica soluzione o se accettare la rateizzazione. La possibilità di chiedere la dilazione del pagamento del debito può andare da un periodo di 6 anni fino ad un periodo massimo di dieci anni. Ciò significa che si può dividere il debito in 72 rate mensili o 120 rate mensili.
Se si sceglie il piano straordinario di 10 anni, occorre dimostrare di essere in gravi difficoltà economiche, provando oggettivamente che l'importo mensile della rata supera il 20% dello stipendio o incasso mensile. Invece, non è necessario dimostrare nulla se si opta per il piano di rateizzazione ordinario.
Se il valore del debito è inferiore a 50.000,00 euro, basta presentare domanda ad Equitalia direttamente sul sito dell'agenzia e non occorre allegare alcuna documentazione.
Se il valore del debito supera i 50.000,00 euro, occorre allegare idonea documentazione che attesti il grado di difficoltà, nonché il modello ISEE.
Ulteriore novità è la possibilità di scelta tra rate fisse e crescenti che permettano di pagare un po' meno all'inizio per poi aumentare nel caso in cui migliori la propria situazione economica.
In materia di decadenza, se prima bastava il mancato pagamento di 2 sole rate per fare cessare il piano di rateizzazione, ora ne occorrono ben 8, anche non consecutive. Se nel corso della rateizzazione la situazione economica dovesse ulteriormente peggiorare, si può chiedere un'ulteriore dilazione di pagamento fino ad un massimo di 72 rate. Tale possibilità viene concessa una sola volta, ma non deve essere mai intervenuta la decadenza.
Una volta ottenuta la rateizzazione, il debitore non è più considerato inadempiente e avrà la possibilità di ottenere la certificazione DURC ovvero il certificato di regolarità fiscale che permette di lavorare con la P.A.
Occorre evidenziare che la rateizzazione mette anche al riparo da eventuali pignoramenti di auto o moto, fermo cautelari ed altro. Ciò che rileva maggiormente è l'impossibilità del pignoramento della prima casa se questo è l'unico immobile di proprietà del debitore e vi ha la residenza, a meno che non si tratti di immobili di lusso.
Se, invece, si possiedono più immobili, si può procedere al pignoramento ma soltanto se il debito eccede i 120 mila euro e non prima dei sei mesi dall'iscrizione dell'ipoteca.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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