Negli ultimi mesi si è parlato tanto di separazioni e divorzi e , al di là dei tempi più o meno brevi, uno dei veri problemi continua ad essere l'assegno di mantenimento (per il coniuge e per i figli) che da sempre costituisce l'oggetto del contendere generante battaglie e guerre tra i coniugi. La litigiosità e la conflittualità si accende sempre di più al punto che i coniugi separandi finiscono per gareggiare nelle aule dei Tribunali per apparire uno più povero dell'altro.
Riportiamo brevemente un provvedimento del Tribunale di Milano del 3 aprile 2015, Sezione IX, con il quale il Collegio ha ammesso gli accertamenti della polizia Tributaria sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita dei coniugi/genitori al fine di determinare l'ammontare dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge ovvero a favore dei figli.
Evidenziamo che il Giudice può procedere ad accertamenti di Polizia Tributaria, delegando la Guardia di Finanza, competente per territorio al fine di accertare la reale consistenza del patrimonio dei coniugi: nell'espletamento di tali accertamenti la Guardia di Finanza potrà accedere altresì alle informazioni comunicate all'Agenzia Tributaria nonché alle banche dati (di Entrate, Enti previdenziali e Pra) tramite i gestori.
Con tale sistema si pone fine a tutti gli artifici e strategie poste in essere dai coniugi per cercare di apparire poveri, nullatenenti e poveri in canna soltanto per violare gli obblighi di mantenimento.
Per saperne di più ed approfondire il tema, consigliamo di consultare la nostra pubblicazione edita da Giuffrè dal titolo”Crisi Coniugale, Obbligo di mantenimento ed accertamento dei redditi”.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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