Con la sentenza n. 21318/2015 la Corte di Cassazione ha specificato che costituisce abuso del diritto processuale, perché contrario a correttezza e buona fede, proporre due distinte azioni per ottenere il risarcimento dei danni materiali e fisici patiti in conseguenza di un unico fatto illecito.
La Suprema Corte ha chiarito che in tema di risarcimento dei danni da responsabilità civile, il danneggiato, che ha subito danni materiali e fisici derivanti da un unico fatto illecito, verificatosi nella sua completezza, non può proporre distinte domande davanti al giudice di pace ed al tribunale in ragione delle rispettive competenze per valore, nemmeno mediante riserva di far valere ulteriori e diverse voci di danno in altro procedimento, “ in quanto tale frazionamento del rapporto sostanziale nascente dallo stesso fatto illecito, oltre ad essere lesivo ed il generale dovere di correttezza e buona fede, per l'aggravamento della posizione del danneggiante-debitore, si risolve anche in un abuso dello strumento processuale”.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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