Avv. Stefania Sbressa Agneni Avvocato Matrimonialista Autrice per Giuffrè Editore  Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Preg.mo Avvocato,

sono un uomo di anni 38 separato da due con un figlio di otto anni che vive con la madre alla quale tutti i mesi verso un assegno di euro 280 oltre alla metà delle spese mediche e scolastiche. In pratica non riesco più ad arrivare alla fine del mese e poco ci manca che non avrò più nemmeno i soldi per mangiare. Sono solo perchè nella mia situazione ricostruirmi una vita di coppia è impossibile e tutte le donne che ho incontrato fino ad oggi pretendono e basta. Lavoro in fabbrica da 15 anni con un contratto a tempo indeterminato e guadagno poco più di mille euro ed ogni mese devo pagare la rata del mutuo, quella della macchina, le bollette, l'assicurazione ed il mantenimento di mio figlio. La mia ex vuole e vuole anche se lei sta meglio di me perchè vive a casa del suo compagno che è impiegato ed hanno da poco avuto una bambina: lei non ha tutte le spese che ho io! Vorrei trovare una soluzione senza andare di nuovo in Tribunale ma anche senza peggiorare la mia situazione non rispettando il provvedimento che fino ad oggi ho rispettato facendo i salti mortali e chiedendo anche l'aiuto di amici e parenti. Mi dia un consiglio che mi possa essere utile.

Giovanni, 71

Caro Giovanni,

ho scelto la Sua lettera perchè la situazione che sta vivendo è purtroppo comune a molti uomini, separati o divorziati, che a causa di uno stipendio mensile basso in relazione al costo attuale della vita, riscontrano difficoltà serie nell'adempiere al versamento del contributo mensile posto a loro carico. Premesso che il dovere di mantenere tuo figlio costituisce un obbligo che deriva dalla legge ed al quale non ci si puo' sottrarre completamente e per sempre, nonostante le difficoltà e considerata l'età di suo figlio. Comunque, Le consiglio di parlare con la Sua ex e di trovare insieme un accordo per ridurre l'importo attuale almeno finchè persiste la Sua situazione economica difficile ( esempio: fino a quando dovrà pagare la rata della macchina). Il Vostro accordo, che per sicurezza e tranquillità, dovrebbe essere seguito da un legale, sarebbe una modifica transattiva della condizione economica relativa al mantenimento del figlio, che è meglio mettere nero su bianco magari sotto forma di scrittura privata che ovviamente per valere ad ogni modo di legge dovrà essere firmata da Lei e Sua moglie. Le sconsiglio di prendere tale accordo solo verbalmente al fine di evitare una possibile richiesta di arretrati da parte di Sua moglie.  

NEWS DALLA CORTE:“Per le adozioni internazionali scatta il rimborso spese ”

Con decreto registrato alla Corte dei Conti in data 11 agosto 2009 è stato deliberato il parziale rimborso delle spese sostenute da coppie adottive di minori all'estero con adozione nell'anno 2008 con una copertura mediante stanziamento di euro 10 milioni messi a disposizione dalla Finanziaria 2006. Quindi ai genitori adottivi residenti sul territorio nazionale, con reddito complessivo fino a 70 mila euro, che abbiano adottato uno o più minori stranieri per i quali sia stato autorizzato l'ingresso e la residenza permanente in Italia nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2008, è concesso un rimborso delle spese sostenute per l'adozione modulato secondo il reddito. Precisamente il rimborso è al 50% e comunque sino ad un massimo di 4 mila euro per le famiglie con redditi tra i 35 e 70 mila euro. Per richiedere il rimborso deve essere presentata istanza con raccomandata A/R indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con relativa documentazione.