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Questo articolo è stato scritto:

Avv. Alessandra Sbressa Agneni

Autrice per Giuffrè Editore

Autrice di opere per UTET Editore

Autrice di opere per CEDAM Editore

Iscritta all'Albo degli Avvocati di Verbania

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Il Tribunale di Catania, Sezione Prima Civile, con ordinanza del 2 dicembre scorso, ha emesso una decisione importante ed innovativa in tema di collocamento di un minore figlio di una coppia separata.

Il caso riguarda due coniugi ai quali il Giudice Istruttore del procedimento ha imposto una CTU per stabilire chi tra i due fosse più idoneo a tenere con sé il figlio minore e decidendo, a CTU conclusa, di affidare il bambino in via condivisa ad entrambi i genitori, ma con collocazione abitativa presso il padre nonostante la piena capacità genitoriale della madre. Quest'ultima dovrà inoltre contribuire al mantenimento del figlio versando al marito un assegno mensile di € 500,00 entro il giorno 5 di ogni mese rivalutabile ISTAT.
Entrambi i coniugi provvederanno nella misura del 50% ciascuno alle spese straordinarie occorrenti per il figlio.

Nell'ordinanza, il Giudice scrive “ vi è una tendenza diffusa ad affrontare il tema del collocamento dei figli sulla base di un non confessato pregiudizio di fondo per il quale: 1) i figli piccoli “sarebbero” principalmente delle madri; 2) ai padri verrebbe solo “consentito” di esercitare i loro diritti / doveri; 3) il collocamento “naturale” dei figli dovrebbe essere presso la madre; 4) il collocamento presso il padre dovrebbe ritenersi “innaturale” ed “eccezionale” e il provvedimento che lo dispone ha bisogno di motivazioni particolari e straordinarie, mentre invece lo stato del diritto e dei principi etici generalmente condivisi nel nostro Paese è al contrario, poiché i figli sono di entrambi i genitori, che hanno uguali diritti ed uguali doveri e, in mancanza di prove al contrario, entrambi sono idonei ad esercitare le loro responsabilità e a divenire collocatari dei figli”.

Sempre secondo il Giudice, “una maggiore ricorrenza statistica di provvedimenti giudiziari di collocamento dei figli presso i padri contribuirebbe, peraltro, alla diminuzione del numero di “padri disimpegnati” e “madri proprietarie” che tanti danni arrecano all'educazione e serena crescita dei figli minorenni”.

Aspetto importante di tale ordinanza è quello di avere ristabilito la par condicio voluta dal legislatore tra i coniugi in fase di separazione, i quali sarebbero così più attenti nel ricercare delle soluzioni condivise guardando all'interesse primario e alle necessità dei propri figli.

 

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "

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Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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