CONVERSIONE PIGNORAMENTO. ART. 495 C.P.C.

L'istituto della conversione del pignoramento consente al debitore di ottenere un trasferimento del vincolo avente ad oggetto uno o più dei suoi beni ad una somma di denaro.
In pratica, il debitore preferisce che non vengano venduti i suoi beni precedentemente assoggettati al pignoramento, offrendo ai creditori una somma di denaro di importo sufficiente ad evitare tale vendita e, al tempo stesso, a soddisfare le loro pretese.

A seguito della riforma avvenuta con la legge n. 80/2005, l'istanza di conversione può essere presentata solo prima che il giudice abbia disposto la vendita o l'assegnazione di beni.
Questo perché il debitore, nel momento in cui gli viene notificato il pignoramento, è già messo a conoscenza della possibilità o meno di chiedere la conversione del pignoramento. L'articolo 492 del codice di procedura civile dice che “all'atto di notificazione del pignoramento deve essere comunicato al debitore che costui, se vuole, può presentare istanza di conversione del pignoramento ex art. 495 c.p.c..

All'atto del deposito dell'istanza di conversione, il debitore deve depositare in cancelleria una somma di denaro non inferiore ad un quinto dell'ammontare dei crediti dovuti a tutti i creditori con la possibilità di detrarre gli eventuali pagamenti parziali già effettuati prima e durante il processo.

E' prevista la rateizzazione mensile che non può superare i 18 mesi.

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