Rischia grosso il marito che offende la propria moglie che, non avendo un lavoro, non contribuisce al sostentamento materiale della famiglia. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza n° 40485/2012 che ha confermato la condanna a due anni di reclusione inflitta dalla Corte d'Appello di Lecce nei confronti di un uomo di anni 48 per maltrattamenti in famiglia. Il caso riguarda un uomo che era solito vessare la moglie con epiteti offensivi e spesso le faceva pesare il fatto di non contribuire al menage familiare e di essere a suo carico poiché la donna era ancora impegnata negli studi universitari. Ad aggravare la situazione anche un tentativo di violenza sessuale in un periodo in cui si stavano separando. La motivazione della sentenza della Suprema Corte poggia essenzialmente sui caratteri di ripetitività degli episodi di violenza morale fisica. L'uomo umiliava ed offendeva sempre la moglie, creando una situazione di vita deprimente e logorante che annientava la personalità della donna.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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