Per la Corte di Cassazione con sentenza n. 30735/2020, l'intercettazione delle email della moglie con un programma installato per controllare la figlia e la loro produzione in giudizio non costituiscono reato.
In particolare gli Ermellini escludono la configurazione dei reati di cui agli articoli 616 c.p. commi 1 e 4, 617 bis e 617 quater c.p., di cui è stato accusato un marito che ha usato kaylogger, installato anni prima per controllare la figlia, per intercettare la corrispondenza elettronica della moglie e produrla poi nel giudizio di separazione.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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