Oggi inizia ufficialmente la primavera che da sempre rappresenta una stagione di rinascita e di risveglio, dopo l'inverno, in tante situazioni ed anche in quelle coniugali o di convivenza more uxorio, che costituiscono la materia principale di cui si occupa lo studio legale Sbressa Agneni di Borgomanero in provincia di Novara.

Per coloro che si trovano in piena crisi coniugale, è arrivato il momento di reagire, di prendere una decisione e di mettere ordine ad una situazione coniugale e di convivenza che tanto in ordine non è a causa delle incomprensioni quotidiane e dei litigi anche su cose futili ed insignificanti, perchè quando non si va più d'accordo ogni momento è giusto per discutere e litigare e si arriva al punto che ogni cosa anche la più banale diventa insopportabile.

Mi capita spesso di ricevere in studio persone che mi raccontano di essersi guardate allo specchio magari incredibilmente anche dopo anni, rendendosi conto che alcuni lati del carattere del proprio coniuge non riusciranno mai e poi mai ad accettarli e per tale ragione preferiscono, anche se con sofferenza, porre fine alla relazione coniugale e ricominciare un nuovo percorso sentimentale.

La separazione assume dei caratteri molto diversi a seconda che la si decida o la si subisca. In ogni caso, decidere di terminare un matrimonio non è affatto facile e, tranne in casi di assoluta superficialità, tale scelta viene ponderata a lungo, magari dopo avere cercato di fare il possibile per salvare il rapporto coniugale o di convivenza che già da tempo era in crisi.

Decidere di bere la primavera, significa anche prendere decisioni importanti riguardo ad una situazione che non rende più felici e soddisfatti.

Lo scrittore francese Guy de Maupassant, la cui esistenza fu breve, nella sua novella intitolata “In Primavera” vide l'inizio della bella stagione in questo modo: ”quando giungono le belle giornate, quando la terra si ridesta e rinverde, e il tepore profumato dell'aria ci accarezza la pelle, entra nel petto e sembra penetrare perfino nel cuore, sorgono in noi desideri vaghi di felicità indefinite, una brama di correre, di camminare a caso, di cercar ventura, di bere la primavera”.