Per la Corte di Cassazione è decisiva la relazione dell'investigatore privato e la testimonianza della figlia dei coniugi.
In particolare, nel caso di specie l'esisto dell'attività investigativa ha trovato pieno riscontro nella testimonianza della figlia dei coniugi, la quale ha riferito di avere conoscenza della relazione di convivenza della madre con un nuovo compagno.
Le Sezioni Unite in tema di assegno divorzile in favore dell'ex coniuge che abbia instaurato una stabile convivenza con un terzo hanno stabilito che tale diritto continua a sussistere in funzione esclusivamente compensativa.
L'interessato dovrà quindi provare il contributo offerto alla comunione familiare, l'eventuale rinuncia concordata ad occasione lavorativa e di crescita professionale in costanza di matrimonio, l'apporto fornito alla realizzazione del patrimonio familiare dell'ex coniuge. (Cass. S.U. 33198/2021; Cass. 14257/2022, Cass. 3645/2023).
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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